VITA CRISTIANA Lettura Domenicale

LETTURE BIBLICHE 

Prima Lettura:        Sir  27,33-28,9;

Salmo:                     Salmo 102 (103);

Seconda  Lettura: Rm 14,7-9;

Vangelo:                  Mt 18,31-35.

 

“Perdonare fino a settanta volte sette”  (Commento di Fr. Enzo Bianchi - Bose)

Terminiamo la lettura del quarto dei cinque grandi discorsi di Gesù nel vangelo secondo Matteo, detto anche discorso ecclesiale o comunitario. Viene innanzitutto riferito il contesto dell’insegnamento di Gesù contenuto nella sua parabola. Avendo egli enunciato le esigenze della correzione fraterna e del perdono reciproco (cf. Mt 18,15-20), Pietro solleva una questione alla quale Gesù risponde subito in modo perentorio, ma poi rivela “in proposito” (diá toûto) cosa accade nel regno dei cieli, quale comportamento l’azione di Dio ispira ai discepoli. Questa pagina è un insegnamento decisivo nella vita ecclesiale, e dobbiamo confessare che noi cristiani la leggiamo spesso e volentieri, ma poi non riusciamo a metterla in pratica quando siamo coinvolti in dinamiche analoghe.

Allora Gesù spiega quelle sue parole così nette attraverso una parabola che, come sempre sulla sua bocca, è rivelazione, è un alzare il velo su Dio e sulla sua azione. Il racconto, che mette in scena un re e due servi debitori, si sviluppa in tre atti, seguiti da un commento conclusivo di Gesù(v. 35):

    il re e il debitore nei suoi confronti (vv. 23-27);

    il primo debitore e un fratello a sua volta debitore verso di lui (vv. 28-31);

    il confronto definitivo tra il re e il primo debitore (vv. 32-34).

In sintesi l’insegnamento di Gesu: niente perdono da parte di Dio a noi, se noi non perdoniamo gli altri. O meglio, se non siamo ministri di questa misericordia ricevuta da Dio, che ci perdona sempre e ci ha perdonati una volta per tutte attraverso Gesù Cristo, egli ritira il suo perdono, come l’ha ritirato al servo inizialmente perdonato. Sarebbe una smentita del Dio che si professa e si proclama, l’essere da lui perdonati e poi non perdonare gli altri… La chiesa è una comunità di perdonati che perdonano, per questo al suo cuore c’è l’eucaristia, in cui si vive la remissione dei peccati a parte di Dio affinché siamo a nostra volta ministri di perdono e di misericordia nella chiesa stessa e nella compagnia degli uomini, nel mondo.

Gesù ci consegna l’ultima e definitiva narrazione di Dio. Per noi cristiani la misericordia di Dio è il tratto essenziale per conoscerlo ed è l’azione con cui Dio stesso ci mette in comunione con sé: è il modo in cui Dio rivela la sua onnipotenza! Non è facile accettare questo volto di Dio, perché tutte le religioni hanno sempre predicato un Dio che fa giustizia, che punisce il male commesso, che nella sua onnipotenza castiga. Non è facile perché noi umani abbiamo dentro di noi un concetto di “giustizia umana” e pretendiamo di proiettarlo su Dio. Ma Gesù ci ha rivelato il volto di Dio come volto di colui che

ci ha amati mentre gli eravamo nemici,

ci ha perdonati mentre peccavamo contro di lui,

ci è venuto incontro mentre noi lo negavamo (cf. Rm  5,8.10).

 

Allegati

·       Letture della XXIV Domenica del tempo ordinario Anno A 

  • Udienza di Papa Francesco Mercoledì 13 settembre 2017: Il viaggio apostolico in Colombia

 

Vi Saluto

Fraternamente
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