VITA CRISTIANA Lettura Domenicale

LETTURE BIBLICHE 

Prima Lettura:        Es 34, 4b-6.8-9;

Salmo:                     Dn 3,52-56;

Seconda  Lettura: 2 Cor 13,11-13;

Vangelo:                  Gv 3, 16-18.

 

Festa della Santissima Trinità – il senso di questa festa. (Enzo Bianchi Bose)

 È la domenica in cui confessiamo la Triunità di Dio. In verità la Triunità di Dio è confessata dalla chiesa sempre, in ogni liturgia, ma recentemente si è sentito il bisogno di istituire una festa teologico-dogmatica, che non è conosciuta né dall’antichità cristiana né, tuttora, dalla tradizione cristiana orientale. È comunque l’occasione di una lode, di un ringraziamento, di un’adorazione del mistero del nostro Dio, comunione d’amore tra Padre, Figlio e Spirito santo.

È stato lungo il cammino della rivelazione, e dunque dell’adesione a essa da parte dei credenti, riguardo alla Triunità di Dio. Lo riconosce con finezza Gregorio di Nazianzo: “L’Antico Testamento proclamava in modo chiaro il Padre, in modo più oscuro il Figlio; il Nuovo Testamento ha manifestato il Figlio e ha fatto intravedere la divinità dello Spirito; ora lo Spirito … ci accorda una comprensione più chiara di se stesso … Così attraverso ascensioni, avanzamenti, progressi di gloria in gloria, la luce della Triunità brillerà con ancora più chiarezza” (Discorsi teologici 31,26).

La Triunità di Dio non è una formula cristallizzata e non occorre nominare sempre le tre persone per evocarla: Padre, Figlio e Spirito santo sono termini che indicano una vita di amore plurale, comunitario, sono una comunione che noi tentiamo di esprimere con le nostre povere parole, sempre incapaci di dire il mistero, di esprimere la rivelazione del nostro Dio. Non è un caso che spesso, per dire qualche nostra parola sulla Triunità di Dio, dopo secoli ricorriamo ancora all’intuizione di Agostino che vede nel Padre l’Amante, nel Figlio l’Amato e nello Spirito l’Amore che intercorre tra i due. E San Bernardo di Clairvaux, dal canto suo, leggeva la Triunità di Dio come un bacio “circolare” ed eterno: “Il Padre dà il bacio, il Figlio lo riceve e il bacio stesso è lo Spirito santo, colui che è tra il Padre e il Figlio, la pace inalterabile, l’amore indiviso, l’unità indissolubile” (Sermoni sul Cantico dei cantici 8,2).

La festa della Triunità di Dio dovrebbe non tanto indurci a speculazioni su questo mistero ineffabile, quanto piuttosto a fare esperienza della Triunità stessa nella chiesa, la quale ne è immagine, in quanto nata nel cuore del Padre, fondata sul Figlio e radunata dallo Spirito santo. La chiesa è il luogo in cui, per quanto possibile a noi umani, ci è dato di fare esperienza del cuore di Dio e della sua comunione plurale.

 

Fraternamente
don Meco