VITA CRISTIANA Lettura Domenicale

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Inizio progetto: 
Marzo, 2017

LETTURE BIBLICHE 

Prima Lettura:        Gn 12, 1-4a;

Salmo:                     Salmo 32 (33);

Seconda  Lettura: 2 Tm 1,8b-10;

Vangelo:                  Mt 17, 1-9.

 

II Domenica di Quaresima: La Trasfigurazione (Enzo Bianchi Bose).

Genesi 12,1-4 a

A differenza della prima, in questa seconda domenica di Quaresima le tre letture bibliche non sono parallele e dunque non convergono verso un unico tema. Il brano della Genesi rappresenta la prima tappa della storia di salvezza: Abramo è chiamato da Dio per essere il primo che aderisce al Signore, “il padre dei credenti” (cf. Rm 4,16). Dio chiama quest’uomo pagano dalle genti, gli chiede di lasciare la sua terra per iniziare un cammino la cui meta è conosciuta solo da Dio che lo chiama. E Abramo subito acconsente, obbedisce e parte, credendo in quella promessa di benedizione.

Seconda lettera a Timoteo 2Ti 1,8-10

L’Apostolo scrive a Timoteo esortandolo ad avere fiducia, ad accettare le sofferenze a causa del Vangelo, dunque a rendere testimonianza al Signore Gesù. Fondamento dell’esortazione è il mistero della salvezza, descritto da Paolo con un linguaggio conciso, essenziale: Dio ci ha chiamati e ci ha salvati, ci dona la salvezza senza che dobbiamo meritarla, e quest’azione ha avuto la sua epifania e la sua rivelazione in Gesù Cristo, il vincitore della morte.

Vangelo Mt  17,1-9

Il cammino quaresimale è essenzialmente un cammino pasquale, segnato dall’abbassamento e dall’innalzamento di Gesù, il Figlio di Dio. Per questo, se nella prima domenica di questo tempo abbiamo contemplato Gesù messo alla prova nel deserto in molti modi, fino alla tentazione di approfittare della sua qualità divina per compiere la sua missione, oggi contempliamo Gesù trasfigurato, rivestito di quella gloria che possedeva quale Figlio di Dio, ma che nascose, facendo epoché, mettendola “tra parentesi” nella sua condizione di uomo come noi.

Di fronte a tale apocalisse, “i discepoli cadono con la faccia a terra” in adorazione, confessione silenziosa di Gesù quale Figlio di Dio, quale Kýrios, riconoscimento nel timore di Dio della Shekinah davanti a loro. Ma Gesù si avvicina, li tocca e dice loro: “Alzatevi e non abbiate paura!”. Li tocca con un gesto di confidenza e di amore, quasi a risuscitarli, e li invita alla postura escatologica dello stare in piedi senza temere (cf. Lc 21,28): “Alzatevi, fate un gesto di resurrezione (eghérthete) e mettete da parte ogni timore e paura!”. I tre discepoli “hanno visto, udito e contemplato” (cf. 1Gv 1,1), ma sono stati anche toccati da Gesù, da lui come risvegliati a una nuova conoscenza nella fede di Gesù Cristo stesso. Sapranno seguire Gesù a Gerusalemme, nella passione scandalosa, nell’angoscia da lui vissuta nel giardino del monte degli Ulivi?

 

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