VITA CRISTIANA Lettura Domenicale

Cari Amici,

 

LETTURE BIBLICHE 

Prima Lettura:      Sof 3,14-18;

Salmo:  Salmo        Salmo da Is 12,2-6;

Seconda  Lettura:  Fil 4,4-7;

Vangelo:                 Lc 3,10-18.

 

E’ la terza domenica di Avvento…dal commento di Enzo Bianchi.

Il vangelo di domenica scorsa ci presentava la vocazione di Giovanni il Battista e la sua missione (cf. Lc 3,1-6).

Giovanni è il profeta che non solo porta la Parola (pro-phétes) al popolo, ma è colui che è venuto per indicare la Parola stessa di Dio ormai presente, fattasi carne (cf. Gv 1,14) in Gesù di Nazaret suo discepolo. Il precursore annuncia dunque al popolo la conversione in vista di questo incontro e del possibile riconoscimento di Gesù.

Affinché il popolo sia preparato all’incontro con il Veniente, Giovanni non richiede di fare sacrifici e olocausti, di recarsi più volte al tempio per partecipare alle solenni liturgie, di rispettare calendari liturgici o di fare particolari digiuni, ma chiede azioni umanissime. Ecco dunque le sue risposte alle domande che le folle gli pongono, domande che ogni essere umano, di ogni generazione, sempre rinnova nella storia: “Che cosa dobbiamo fare? Che fare?”.

Innanzitutto egli afferma: “Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto”. Ecco ciò che bisogna fare in vista della venuta del Signore: condividere l’essenziale, cioè cibo, vestito, casa. Questo è sufficiente per dire che uno si è convertito, ha fatto metánoia, ha cambiato la sua vita in vista dell’incontro con il Signore veniente. Giovanni ci stupisce, perché non chiede ciò che ancora oggi la predicazione ecclesiastica chiede: liturgie, novene, pii esercizi… Questi infatti sono strumenti, solo strumenti per acquisire una più grande carità, per essere più facilmente capaci di condividere l’essenziale. Dopo aver incontrato Gesù, Zaccheo dà la metà dei suoi beni ai poveri (cf. Lc 19,8) e così la salvezza entra nella sua casa (cf. Lc 19,9); i giudei di Gerusalemme, diventati cristiani, condividono i loro beni (cf. At 2,44; 4,32). Noi cristiani, come tutti gli uomini religiosi, ci preoccupiamo invece così spesso di regole di purità, mentre il Vangelo ci chiede di preoccuparci di condividere ciò che abbiamo in casa, ciò che è nostro, con chi è nel bisogno: allora saremo nella vera purità (cf. Lc 11,41)!

Giovanni predica dunque una conversione che chiede un mutamento concreto del vivere quotidiano, un mutamento che cambia profondamente i rapporti interpersonali.

 

Vi allego oltre al testo solito delle letture della Domenica e il testo dell’omelia di Papa Francesco alla Messa per l’apertura della Porta Santa di Martedì 8 dicembre e quello udienza di mercoledì 09/12/2015: Perché Giubileo della Misericordia. 

 

Fraternamente
don Meco