VITA CRISTIANA Lettura Domenicale

Cari Amici,

 

LETTURE BIBLICHE 

Prima Lettura:      Qo 1,2; 2,21-23;

Salmo:                    Salmo 89 (90);

Seconda  Lettura:  Col 3,1-5.9-11;

Vangelo:                 Lc 12,13-21.

 

XVIII Domenica del tempo ordinario – Anno C . Un commento di Enzo Bianchi

Il vangelo secondo Luca testimonia che durante il suo viaggio verso Gerusalemme gli venne posta, tra le altre, una domanda molto concreta riguardo alla spartizione dell’eredità, affinché egli dirimesse la contesa tra due fratelli circa un’eredità.

Di fronte a questa richiesta, formulata più come un comando che come una domanda, Gesù non solo si rifiuta di esaudirla, ma in tono spazientito ribatte: “O uomo (ánthrope), chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”. Perché Gesù risponde in questo modo? Per dire con chiarezza che a lui non interessano questioni economiche? Per manifestare che la sua missione è spirituale? Per lasciare ai due fratelli la responsabilità di decidere e risolvere il conflitto? Io credo che Gesù risponda in modo spazientito perché ha letto in quella pretesa non una sete di giustizia ma una brama di possesso.

La brama, la cupidigia, quando sono presenti nel cuore umano, finiscono per alimentare i conflitti, per accecare gli occhi, che non riescono più a vedere né i fratelli né il prossimo.

È un avvertimento alla vigilanza continuamente rinnovata affinché la seduzione del possesso e dei beni, veri idoli, non impedisca al credente non solo il vero e autentico riconoscimento di Dio, ma anche una vita pienamente umana, che resta per ciascuno sempre un compito.

E poi racconta la parabola…per dirci che l’ora della morte sarà anche quella dell’incontro con il giudice, Dio, il quale renderà manifesto ciò che ciascuno di noi ha pensato, detto e fatto nei giorni della sua vita terrena. Allora sarà evidente la verità di ciò che si è vissuto qui e ora: ovvero, dell’aver tenuto conto o meno della volontà di Dio che tutti gli esseri umani siano fratelli e sorelle e partecipino con giustizia alla tavola dei beni della terra, in quella condivisione capace di combattere la povertà. Ma chi ha accumulato per sé con un folle egoismo, chi non si è “arricchito presso Dio”, cioè condividendo i suoi beni, sarà nella solitudine eterna. La vita umana non finisce qui, anche se spesso lo dimentichiamo…

Ci vediamo ai corsi estivi

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