VITA CRISTIANA Lettura Domenicale

 

LETTURE BIBLICHE 

Prima Lettura:        Num 11,25-29;

Salmo:                     Salmo 18 (19);

Seconda  Lettura: Gc 5,1-6;

Vangelo:                 Mc 9, 38-43.45.47-48.

 

Il Signore conosce i suoi”  (dal commento di fr. Enzo Bianchi Bose)

Nel vangelo secondo Marco tutto il viaggio verso la città santa sarà caratterizzato da una tensione tra Gesù e i suoi, dall’incomprensione da parte di tutti, nessuno escluso.

Ed ecco, puntualmente, un nuovo episodio che attesta tale stato di cose: Giovanni, “il figlio del tuono” (cf. Mc 3,17) il fratello di Giacomo, uno dei primi quattro chiamati (cf. Mc 1,16-20), uno dei discepoli più intimi di Gesù, testimone privilegiato della sua trasfigurazione (cf. Mc 9,2), vede un tale che scaccia demoni, compie azioni di liberazione sui malati nel nome di Gesù, pur non facendo parte della comunità, dunque non seguendo Gesù con gli altri discepoli. Allora si reca da Gesù e dichiara risolutamente: “Lo abbiamo visto fare ciò e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva”. Cosa c’è in questa reazione di Giovanni? Certamente uno zelo mal riposto, ma uno zelo che rivela un amore per Gesù, una gelosia nei suoi confronti: se uno usa il nome di Gesù, dovrebbe seguirlo e dunque fare corpo con la sua comunità… Mescolato a questo sentimento vi è però anche uno spirito di pretesa, il pensiero che solo i Dodici siano autorizzati a compiere gesti di liberazione nel nome di Gesù; c’è un senso di appartenenza che esclude la possibilità del bene per chi è fuori dal gruppo comunitario; c’è la volontà di controllare il bene che viene fatto, affinché sia imputato all’istituzione alla quale si appartiene.

Sono qui ritratte le nostre patologie ecclesiali, che a volte emergono fino ad avvelenare il clima nella chiesa, fino a creare al suo interno divisioni e opposizioni, fino a fare della chiesa una cittadella che si erge contro il mondo, contro gli altri uomini e donne, ritenuti tutti nello spazio della tenebra. Dobbiamo confessarlo con franchezza: negli ultimi decenni il clima della chiesa è stato avvelenato in questo modo e tale malattia, nonostante i continui ammonimenti di papa Francesco, non è ancora stata vinta. Vi sono porzioni ecclesiali che si ergono a giudici degli altri, che si ritengono una chiesa migliore di quella degli altri. Vi sono cristiani che, con certezze granitiche, giudicano gli altri fuori della tradizione o della chiesa cattolica e aspettano di poter ascoltare da parte dell’autorità ecclesiastica condanne verso quanti non somigliano a loro o non fanno parte del loro gruppo, soggetto a tentazioni settarie.

Guai alla comunità cristiana che pensa di essere chiesa perfetta, guai all’autoreferenzialità e all’autarchia spirituale, atteggiamenti di chi pensa di non avere bisogno delle altre membra, perché crede se stesso membro del corpo di Cristo (cf. 1Cor 12,12-27).

 

 

Allegati

 

·   Letture della XXVI Domenica del tempo ordinario B 

  • Papa Francesco Udienza del 26 Settembre 2018: Catechesi sul viaggio apostolico nei Paesi Baltici.

 

 

Nota

  • Per chi fosse interessato ad approfondire la Parola di Dio della Domenica, dal Giovedì c’è l’intervento molto illuminante del biblista don Claudio Doglio, parroco a Varazze. Lo trovate sul suo sito.  

https://dondoglio.wordpress.com/

 

 

 Vi Saluto

Fraternamente e auguro buone vacanze.
don Meco