VITA CRISTIANA Lettura Domenicale

 
LETTURE BIBLICHE 

Prima Lettura:        Dt 4, 32-34.39-40;

Salmo:                     Salmo 32 (33);

Seconda  Lettura: Rm 8,14-17;

Vangelo:                 Mt 28,16-20.

 

 

La Triunità di Dio” (dal commento di fr. Enzo Bianchi Bose)

Una consuetudine millenaria della liturgia latina ci chiede di celebrare in questa domenica la festa della Santissima Trinità: ci chiede dunque di contemplare con umiltà il mistero del nostro Dio, il Dio vivente e vero, mistero espresso attraverso un termine dottrinale e dogmatico, la Triunità di Dio. Questo titolo, infatti, vuole affermare che Dio è uno – come recita il comandamento dato a Israele: “Ascolta, Israele, il Signore nostro Dio è uno” (Dt 6,4) –, ma si è rivelato attraverso la venuta di suo Figlio nella nostra umanità, dunque è comunione del Padre e del Figlio e dello Spirito santo: un’unica vita divina, ma vissuta nella koinonía, nella sinfonia di soggetti di un unico amore, l’agápe (cf. 1Gv 4,8.16: “Dio è amore”).

Per celebrare la santa Triunità di Dio, la liturgia ci propone la conclusione del vangelo secondo Matteo, in cui Gesù consegna ai discepoli parole che di fatto sono la “professione di fede” di ogni cristiano quando diventa tale, discepolo di Gesù attraverso il battesimo. Vorrei sostare soprattutto su una frase molto semplice: “Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato”. Devono lasciare Gerusalemme, la città santa, e tornare dov’era iniziata la predicazione di Gesù (cf. Mt 4,12-17): nella Galilea delle genti, terra periferica, terra spuria, abitata da ebrei e non ebrei, terra cosmopolita… Devono andare nel mondo, tra gli uomini e le donne, per affermare che tutti sono chiamati alla fede in Cristo, per dare vita a una nuova comunità, non più legata da carne e sangue, da lingua o cultura, da vicinanza o lontananza, ma una comunità che trovi in Gesù Cristo un legame, un fondamento al suo credere, sperare e amare. Potremmo dire che quel soggetto di undici persone è “il piccolo gregge” (Lc 12,32), la chiesa sulle strade del mondo, un piccolo gregge non chiuso in un recinto, non pauroso, non autoreferenziale, ma disposto a stare in mezzo ad altri, fossero anche dei lupi. Non è una gran cosa, né quegli undici sono uomini straordinari: di qualcuno si è tramandato qualche fatto della vita, di altri sappiamo appena il nome; povera gente, in mezzo alla quale vi sono anche alcuni che dubitano su Gesù e sulla sua missione…

Infine, il Signore Gesù proclama se stesso come colui che ha ricevuto ogni potere in cielo e sulla terra. La sua signoria è ben più grande di quella di Ciro, imperatore del mondo (cf. 2Cr 36,23, ultimo versetto della Bibbia ebraica!), perché è quella del Figlio dell’uomo che riceve da Dio stesso il potere. È una signoria che chiede ai suoi servi solo di vivere il comandamento nuovo dell’amore; è la signoria di colui che ci assicura: “Io sono con voi”, dunque è l’‘Immanu-El, il Dio-con-noi (cf. Is 7,14; Mt 1,23), sempre, senza mai abbandonarci. Dio resta il Dio tre volte Santo nell’alto dei cieli, “Santo, Santo, Santo” (Is 6,3), ma è ormai il Dio-uomo, il Dio-con-noi, che in Gesù risorto e vivente per sempre ci accompagna sulle vie del mondo; e la comunione di Dio, comunione plurale, è la nostra dimora.

 

 

Allegati

·   Letture della Solennità della Santissima Trinità - Anno B 

· Papa Francesco Udienza del 23 Maggio 2018: La Confermazione_1 – La testimonianza cristiana

 

Nota

  • Per chi fosse interessato ad approfondire la Parola di Dio della Domenica, dal Giovedì c’è l’intervento molto illuminante del biblista don Claudio Doglio, parroco a Varazze. Lo trovate sul suo sito.  

https://dondoglio.wordpress.com/

 

 

 Cari amici mentre vi mando queste note nei cortili di Valdocco c’è molta gente, venuta per la Festa di Maria Ausiliatrice. La tradizione continua, magari ieri pomeriggio i cortili erano deserti e poi già verso sera per la Veglia della notte si sono gradualmente riempiti e il flusso delle persone in entrata e in uscita dal Santuario ininterrotto. Adesso ci si sta preparando per la solenne processione delle ore 20,30. E’ una festa di popolo. E’ il luogo dell’incontro, del rientro a casa dei salesiani sparsi in giro per l’Italia e non solo. E’ la Madonna di don Bosco, è l’aiuto dei cristiani, così noi la invochiamo 

 

Vi Saluto

Fraternamente
don Meco