VITA CRISTIANA Lettura Domenicale

 
LETTURE BIBLICHE 

Prima Lettura:        At 2, 1-11;

Salmo:                     Salmo 103 (104);

Seconda  Lettura: Gal 5,16-25;

Vangelo:                  Gv 15,26-27; 16,12-15.

 

 

Lo Spirito santo, compagno inseparabile di Gesù” (dal commento di fr. Enzo Bianchi Bose)

Il lezionario della chiesa italiana prevede, a seconda dell’annata, altri due brani tratti dal quarto vangelo, che in verità sono costruzioni un po’ artificiali, in quanto costituiti da versetti appartenenti a contesti diversi. In questa annata B il testo è composto da due versetti in cui Gesù promette ai discepoli lo Spirito santo (cf. Gv 15,26-27) e da altri quattro nei quali egli specifica l’azione dello stesso Spirito nei giorni della chiesa (cf. Gv 16,12-15).

Gesù è ancora a tavola con i suoi discepoli dopo la lavanda dei piedi (cf. Gv 13,1-20) e pronuncia parole di addio, perché è “venuta l’ora di passare da questo mondo al Padre” (Gv 13,1). Sono parole che la chiesa giovannea ha custodito, meditato, interpretato e finalmente messo per iscritto, con un linguaggio e uno stile diversi da quelli delle parole uscite dalla bocca di Gesù. Potremmo dire che il discepolo amato e la sua chiesa hanno fatto “risorgere” le parole di Gesù e qui nel vangelo le ritroviamo nella loro verità, ma pronunciate dal Risorto glorioso, il Kýrios, e indirizzate ai discepoli radunati nelle chiese di ogni tempo.

La vita stessa di Dio che è la vita di Gesù risorto, sarà vita anche nei discepoli e li abiliterà a essere suoi testimoni. Avverrà così una sinergia tra la testimonianza dello Spirito e quella del discepolo riguardo a Cristo: anche quando gli uomini sentiranno estranei i cristiani, anche nelle persecuzioni e nelle ostilità subite da parte del mondo, nella potenza dello Spirito i cristiani continueranno a rendere testimonianza a Gesù. Questa è la funzione decisiva dello Spirito santo che, come fu “compagno inseparabile di Gesù” (Basilio di Cesarea), dopo che Gesù lo ha inviato dalla sua gloria presso il Padre, è il “compagno inseparabile” di ogni cristiano. La parola del discepolo di Gesù sarà voce dello Spirito santo (cf. Gv 3,8), sarà parola profetica rivolta al mondo come testimonianza piena di forza, pur nella debolezza e nella fragilità della condizione dei discepoli.

Gesù sa che c’è una progressiva iniziazione alla conoscenza di Dio, una crescita di questa stessa conoscenza, che non può essere data una volta per tutte. Il discepolo impara a conoscere il Signore ogni giorno della sua vita, “di inizio in inizio, per inizi che non hanno mai fine” (Gregorio di Nissa). La vita del discepolo deve essere vissuta per una comprensione sempre più grande, e tutto ciò che una persona vive (incontri, realtà, ecc.), attraverso l’energia dello Spirito santo apre una via, approfondisce la conoscenza, rivela un senso.

Dove c’è Cristo c’è lo Spirito e dove c’è lo Spirito c’è Cristo! E la parola di Dio è sempre la stessa: in Mosè, nei profeti e nei salmi (cf. Lc 24,44) c’è una stessa parola di Dio, uscita dalla sua bocca insieme al suo soffio e diventata “carne” in Gesù.

Leggendo la Pentecoste alla luce di queste parole di Gesù del quarto vangelo, oggi confessiamo che l’alito, il soffio di vita di Dio è il soffio di Cristo, è lo Spirito santo ed è il nostro soffio di cristiani: un soffio che scende su di noi e in noi costantemente e che, soprattutto nell’eucaristia, ci rinnova, donandoci la remissione di tutti i nostri peccati, abilitandoci all’evangelizzazione, che è sempre testimonianza resa a Gesù Cristo (cf. Lc 24,48; At 1,8), e rafforzandoci nelle persecuzioni e nelle prove.

 

 

Allegati

·   Letture della Domenica di Pentecoste - Anno B 

· Papa Francesco Udienza del 16 Maggio 2018: Il Battesimo_6  Rivestiti di  Cristo

 

Nota

  • Per chi fosse interessato ad approfondire la Parola di Dio della Domenica, dal Giovedì c’è l’intervento molto illuminante del biblista don Claudio Doglio, parroco a Varazze. Lo trovate sul suo sito.  

https://dondoglio.wordpress.com/

 

 

 Vi Saluto

Fraternamente
don Meco