
Prima Lettura: Dt 18,15-20;
Salmo: Salmo 94 (95);
Seconda Lettura: 1 Cor 7,32-35;
Vangelo: Mc 1,21-28.
“La giornata di Cafarnao”(commento a cura di fr. Enzo Bianchi Bose)
L’evangelista oggi ci presenta una giornata-tipo vissuta da Gesù e dai suoi discepoli: la “giornata di Cafarnao” (cf. Mc 1,21-34), una piccola città situata a nord del mare di Galilea, centro commerciale, luogo di passaggio tra Palestina, Libano e Assiria, città con gente composita, scelta da Gesù come “residenza”, come luogo in cui egli e la sua comunità avevano una casa (cf. Mc 1,29.35, ecc.), una dimora dove sostavano di tanto in tanto, nelle pause dei loro itinerari in Galilea e in Giudea. Com’era vissuta da Gesù una giornata? Egli predicava e insegnava, incontrava delle persone liberandole dal male e curandole, pregava. Gesù è un semplice credente del popolo di Israele, è un laico, non un sacerdote, ed esercita questo diritto. Va all’ambone e fa un’omelia, di cui però Marco non ci dice il contenuto, a differenza di quanto fa Luca riguardo all’omelia tenuta da Gesù nella sinagoga di Nazaret (cf. Lc 4,16-21).
Ed ecco, “erano colpiti dal suo insegnamento”, attesta l’evangelista: senza manifestare il contenuto preciso della sua predicazione, mette però in risalto che gli ascoltatori erano presi da stupore (exepléssonto) all’ascoltarlo. Certamente in quell’insegnamento vi era l’annuncio del regno di Dio veniente, vi era la chiamata alla conversione (cf. Mc 1,15), ma il lettore è qui soprattutto invitato a cogliere l’“autorevolezza” (exousía) di Gesù, ben diversa rispetto a quella degli scribi, degli esperti delle sante Scritture.
Gesù sa penetrare al cuore di ciascuno dei suoi ascoltatori, i quali sono spinti a pensare che il suo è “un insegnamento nuovo”, sapienziale e profetico insieme, una parola che viene da Dio, che scuote, “ferisce”, convince.
Lo sappiamo bene: tutti noi desideriamo un tale predicatore nelle nostre liturgie domenicali, ma a volte rimaniamo delusi. D’altronde chi predica nelle nostre assemblee non è il Figlio di Dio fattosi uomo, a volte è stanco e anche frustrato nella propria missione, a volte è talmente costretto a ripetere riti e parole, che gli vengono a mancare la convinzione e la passione. Eppure io credo che, anche in questa situazione di povertà di alcune assemblee liturgiche, se uno ha il cuore aperto e desideroso di ascoltare la parola di Dio, qualche suo frammento lo raggiunge sempre… Dicevano già i rabbini: se la Legge di Dio è stata donata tra tuoni, rumori, suoni, eppure è stata accolta dai credenti, anche la predicazione, che a volte è solo rumore, può trasmettere la parola di Dio a chi di questa parola ha fame.
Allegati
· Letture della IV Domenica tempo ordinario Anno B
· Papa Francesco Udienza del 24 gennaio 2018: Viaggio apostolico in Cile e Perù.
Nota
- Per chi fosse interessato ad approfondire la Parola di Dio della Domenica, dal Giovedì c’è l’intervento molto illuminante del biblista don Claudio Doglio, parroco a Varazze. Lo trovate sul suo sito.
https://dondoglio.wordpress.com/
Vi Saluto
Fraternamente
don Meco