COMUNICATO STAMPA
“IL CORAGGIO DELLA PACE: le priorità per le ACLI di Torino”.
Il coraggio della pace
“Il coraggio della pace: questa è la sfida principale che questo Congresso, che si è svolto a Torino il 19 ottobre, è chiamato a mettere al centro della nostra riflessione” afferma la Presidente delle ACLI provinciali di Torino, Raffaella Dispenza. “Avere definito questo titolo è stata una scelta fondamentale, che dice che non vogliamo smettere di indignarci per la guerra. Non vogliamo addormentarci né rassegnarci nel dire che non si può fare nulla per la pace”.
Tutte le ACLI infatti in questi mesi stanno vivendo il loro Congresso quadriennale, con cui vengono ridefinite le priorità del prossimo periodo, gli ambiti di azione e anche verranno rinnovate le responsabilità associative. Questo percorso condurrà al Congresso Nazionale, dal 28 novembre al 1° dicembre.
I temi politici affrontati
La riflessione proposta dalla Presidente è partita dalla Pace e dalla constatazione che la guerra sancisce il fallimento della Politica, della parola, della diplomazia, come strumenti di regolazione dei conflitti, per arrivare a richiamare quali pilastri del proprio agire associativo, da un lato, i diritti costituzionali, dall’altro l’ecologia integrale con il suo radicale richiamo alla libertà, all’uguaglianza, al rispetto del creato. “Da qui”, afferma Raffaella Dispenza “parte e trova compimento una concezione di responsabilità civile e sociale, che tiene insieme il tema della giustizia sociale con quello della giustizia climatica”.
Il ragionamento si è spostato quindi sulla partecipazione politica e sociale: “La strada principale è quella della partecipazione” ha affermato la Presidente nella sua relazione e contemporaneamente ha chiesto alla politica di assumere agende convincenti per affrontare quelle sfide epocali da cui dipenderà la lotta alle disuguaglianze, scandalo della nostra epoca. Ecco perché la Presidente ha evidenziato che le ACLI sono chiamate a costruire “luoghi aperti e inclusivi”, in cui viene tessuto bene comune, in cui si costruiscono percorsi collettivi, si sostituisce il desiderio del “noi” alla ricerca del benessere individuale. In questi 4 anni infatti le ACLI di Torino hanno voluto cogliere in modo originale rispetto al passato il tema della città, di quella partecipazione cioè che avviene non per singoli temi o per singoli target, ma quella partecipazione che nasce, si sviluppa, trova ispirazione, a livello locale, a scala di quartiere. “Abbiamo voluto confrontarci in modo più integrato con le problematiche vissute in un quartiere” afferma la Presidente, richiamando soprattutto un impegno forte che si è concretizzato in Barriera di Milano con attività di sportello sociale, distribuzione alimentare, esperienze di formazione e orientamento al lavoro, “secondo quello che è sempre stato il punto di osservazione delle ACLI, storicamente, cioè il punto di vista di un gruppo di persone che si mobilitava per il proprio territorio, che dal proprio territorio leggeva le dinamiche sociali, politiche, economiche, le interpretava, le giudicava, prendeva posizione e si attivava concretamente”.
Le due proposte di iniziativa popolare
In questo quadro si collocano le due proposte di iniziativa popolare che le ACLI hanno presentato per riattivare la partecipazione dei cittadini: la prima, tramite il canale storico dei partiti politici, cercando di restituire loro democraticità interna e trasparenza, regolandone la struttura, la partecipazione democratica, la trasparenza, le fonti di finanziamento; la seconda tramite il canale innovativo di assemblee partecipative di cittadini per interloquire con le istituzioni su questioni di interesse pubblico.
La presenza ACLI nel territorio provinciale
Le ACLI torinesi incontrano ogni anno circa 140.000 persone attraverso il proprio sistema di servizi di Patronato, Caf e Aclinform, i circoli ACLI, le associazioni sportive dilettantistiche, i progetti gestiti direttamente dalle ACLI sui temi più svariati (povertà educativa, contrasto alle povertà reddituali, animazione di comunità, protagonismo giovanile, contrasto alla solitudine degli anziani, formazione alle assistenti familiari, ecc.), i centri di formazione professionale Enaip.
Gli ospiti al Congresso
Sono inoltre intervenuti nel corso dei lavori per porgere il loro saluto la vice Sindaca della Città di Torino Michela Favaro, la capogruppo PD Regione Piemonte Gianna Pentenero, la consigliera regionale Monica Canalis, il direttore Area Carità e Azione Sociale della Diocesi di Torino Alessandro Svaluto Ferro, la rappresentante del Terzo Settore nel Comitato di indirizzo Fondazione CRT Elide Tisi, i sindacati con Elena Ferro della CGIL e Cristina Maccari della CISL, il portavoce del Forum Terzo Settore Piemonte Gabriele Moroni, il mondo dell’associazionismo con Andrea Polacchi presidente ARCI Torino, Andrea Zummo di Libera Torino, Paolo Candelari della Rete Agite, Lucia Bianco vice presidente del Gruppo Abele.
Il Congresso è stato preceduto da un seminario, il 18 ottobre, presso la Libreria Binaria del Gruppo Abele, dal titolo “Torino: città inclusiva, multiculturale, sostenibile. Per una partecipazione dal basso”, che ha avuto come relatori Emiliano Manfredonia (Presidente Nazionale ACLI), Lucia Bianco (Vicepresidente Gruppo Abele), Filippo Barbera (Università di Torino), Jacopo Rosatelli (Assessore Città di Torino alle Politiche Sociali), Raffaella Dispenza (Presidente Provinciale ACLI Torino).
CONTATTI:
Giovanna Ribet
ACLI Città Metropolitana di Torino APS
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