


Le ACLI, con i propri servizi e sportelli aperti in tutta la Città Metropolitana, offrono tutela ai cittadini italiani e stranieri, sostenendoli e accompagnandoli nel loro percorso di accesso ai diritti di cittadinanza.
Spesso le persone hanno bisogno di tempo, di essere ascoltate, di chiedere qualche informazione in più su altre problematiche che vivono ma per le quali non sanno bene a chi rivolgersi.
È in avvio un gruppo di giovani volontari che possa offrire un ascolto attivo, dare informazioni e offrire orientamento in rete con il territorio.
Un gruppo in grado di diventare protagonista di occasioni di riflessione e dibattito, ma anche di itinerari diversificati di espressione di sé e della propria voglia di cambiamento.
Non è facile prendere parola, esprimere protagonismo, assumere responsabilità in uno spazio urbano come quello della Città Metropolitana, ricco e articolato per i soggetti in essa attivi, complesso ed esigente per le relazioni che vi si intrecciano, frammentato per le relazioni e i riconoscimenti tra gruppi sociali e generazioni, certamente traumatizzato dall’avvento della pandemia. Non lo è, specie per chi si appresta a farlo come cittadino e vive gli anni in cui ne maturano le condizioni. La popolazione della fascia 16- 22 anni, vive una serie di passaggi (nel percorso d’istruzione formale, nelle prime esperienze lavorative, nei cambiamenti di stato civile...) durante i quali sarebbe possibile e fattibile una partecipazione attiva, responsabile, piacevole, alla vita della città. Eppure il coinvolgimento di queste fasce di popolazione nel dibattito pubblico, nello sviluppo della comunità e nelle decisioni che riguardano la città, è problematico. Ma una realtà, che voglia essere luogo vitale e ospitale, deve offrire cantieri di protagonismo, per sostenere questa dimensione ed ha bisogno anzitutto di ascoltare e comprendere il vissuto e i bisogni della popolazione giovanile. In questa direzione il progetto intende stimolare e sostenere la partecipazione giovanile alla vita sociale e politica promuovendo percorsi di cittadinanza e democrazia partecipativa, che diano la possibilità ai giovani di instaurare rapporti stabili e fruttuosi con i principali Enti pubblici e attori sociali, diventando secondo la logica dell’empowerment, soggetti attivi, capaci di:
- prendere parola per raccontare sé;
- conoscere in modo critico i problemi e le criticità;
- diventare capaci di proposte sulla città e sulla qualità della sua vita;
- interloquire, non solo con i coetanei, ma anche con le altre generazioni che nella città vivono;
- sperimentare esperienze e cantieri di protagonismo e cittadinanza.
Fare spazio, ascoltare, fare esperienza di relazioni e cittadinanza: sono azioni che necessitano dell’adozione di nuovi dispositivi di partecipazione giovanile. Non è sufficiente fare riferimento a forme obsolete di rappresentazione dei mondi giovanili, occorre adottare una strategia flessibile, fluida e policentrica, che abbia certamente momenti di sintesi, purché aperti e plurali. Dopo aver promosso e avviato percorsi, periodicamente si darà vita a momenti pubblici per la presa di parola di soggetti giovanili. Occasioni di ascolto, riflessione e dibattito, in cui presentare ricerche e esperienze, ma anche occasioni di espressione e manifestazione di sé e della propria creatività.
Per chiunque svolge un’attività di progettazione sociale è necessario costruire introno a sé una mente collettiva, allargata e plurale che formuli domande e permetta di trovare soluzioni inattese a problemi sconosciuti o solo intuiti. L’esperienza del progettare, intesa come un’esperienza democratica, trasformativa, collettiva, radicata in un contesto, dialogante con la comunità appartiene all’identità di ACLI e al modo in cui queste sognano e generano un futuro desiderabile nella “città della persone”, nella città dell’oggi con le sue mille contraddizioni, con le sue enormi fragilità e vulnerabilità, ma anche con le sue relazioni e le sue risorse inaspettate. Il progetto scommette sull’opportunità di aprire itinerari diversificati per impegno e intensità, rispettosi delle identità e dei linguaggi propri dei soggetti giovanili e dei punti di partenza. Non si pensa utile né rispettoso delle realtà giovanili un approccio assemblearistico «parola a tutti, su qualunque cosa» o che dia voce solo a presunte leadership e rappresentanze, formali o informali. Muoversi in questa direzione comporta identificare in modo dialogico le parziali consapevolezze presenti, al fine di accompagnarne alcune. Scommettiamo sui giovani disposti ad assumere responsabilmente impegni, ad esprimere se stessi negli spazi pubblici, a confrontarsi e incontrare altre idee, a interagire con gli adulti.
DIVENTA YOUTH LEADER E METTI IN CIRCOLO IL CAMBIAMENTO!
Se hai voglia di cambiare il presente e sognare il futuro
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