
Ci ha lasciato Mimmo Lucà, nostro caro Dirigente, che ha guidato le Acli di Torino fra il 1980 e il 1989, eletto molto giovane, all'età di 26 anni Presidente delle ACLI di Torino. Ha ricoperto importanti incarichi nella nostra associazione nazionale, tra cui Vicepresidente Nazionale e Presidente del Patronato ACLI, divenendo protagonista assoluto di una fase tanto sfidante per l'associazione quanto rischiosa.
Sfidante perché sono stati gli anni nei quali sotto la guida del compianto Presidente Giovanni Bianchi le Acli osavano la via della propria rifondazione a partire dalla centralità del Vangelo e con esso della scelta dei piccoli e dei poveri, lanciavano con anni di anticipo l'idea dell'Ulivo e la candidatura di Romano Prodi, liberavano con altre associazioni gli ostaggi italiani a Bagdad, marciavano con il mondo nonviolento a fianco dei vescovi Tonino Bello e Luigi Bettazzi verso la Sarajevo assediata in nome della Pace intesa come convivialità dei popoli e delle differenze, copromuovevano a fianco del Gruppo Abele la nascita di Libera così come di altre esperienze insieme tra associazioni e organizzazioni sociali, foriere mesi dopo anche della nascita del Forum del Terzo Settore, dettando così un protagonismo politico e sociale inedito della società civile più popolare.
Rischiosa perché Mimmo viene ancora oggi ricordato come chi ha salvato il Patronato dal baratro della crisi e dal drammatico taglio di risorse di quei primi anni '90 tanto difficili per il nostro Paese, animando uno sforzo collettivo di innovazione che porterà negli anni da parlamentare nell'estensione della nuova legge dei Patronati (insieme ad altre iniziative tra le quali la legge sull'associazionismo di promozione sociale).
In tutti questi anni, attraverso l'attività politica e parlamentare, attraverso l'esperienza dei Cristiano Sociali e più recentemente con la responsabilità nel Cidis in qualità di Presidente, ha continuato con le ACLI un proficuo cammino di confronto politico e culturale e di crescita umana e sociale. È stato una figura importante per noi, capace di letture politiche lucide e esigenti, profondamente appassionato della Buona politica, attento studioso ed esperto di politiche sociali, di welfare e di terzo settore, sempre dalla parte di chi fa più fatica, per promuovere la persona, superando una mera logica assistenziale. Sempre immaginando e rischiando vie nuove per vivere appieno quella "lotta per la libertà e la giustizia sociale", come la definiva Aldo Moro, che è il tratto fondativo della Costituzione, e, appena a monte di essa, delle ACLI stesse.
Ci stringiamo alla sua famiglia, a Giovanna Cumino con grandissimo affetto, ai suoi figli e nipoti e familiari tutti, al nostro vicepresidente provinciale Matteo Lucà, agli altri familiari che animano le nostre ACLI: Paolo e Giulia Lucà, a Beppe Cumino e Paolo Cumino, Franca Bertotto e a Franco Lucà che lassù lo attende mettendo in musica quell'anima popolare che rende il Paradiso il pieno, divino, compimento dell'umanità.
Ci mancherai molto, Mimmo.
Lasci un grande vuoto.
La Preghiera del S. Rosario si terrà oggi venerdì 14/2/25 alle ore 19.00, presso la Chiesa Parrocchiale dei SS. Pietro e Andrea a Rivalta di Torino, in Via Regina Margherita 3.
Il funerale sarà celebrato domani, sabato 15/2/25 alle ore 15.30, sempre presso la Chiesa Parrocchiale dei SS. Pietro e Andrea a Rivalta di Torino in Via Regina Margherita 3.
Le ACLI DI TORINO
Qui di seguito la ricostruzione del suo profilo politico, umano e culturale, a cura di Claudio Sardo e della famiglia di Mimmo.
MIMMO LUCÀ
Di origine calabrese (Gioiosa Ionica), Mimmo Lucà è cresciuto nell’impegno sociale e politico con le Acli di Torino. Le Acli del dopo Concilio, della “fine del collateralismo”, le Acli più vicine alle lotte operaie, che erano fermento e frontiera anche nella comunità ecclesiale. Nelle Acli Lucà ha assunto ruoli di sempre maggiore responsabilità: presidente provinciale a Torino, vicepresidente nazionale e presidente del Patronato. Intenso e appassionato il suo lavoro per potenziare l’azione sociale delle Acli e migliorarne i servizi a sostegno dei diritti dei lavoratori, dei cittadini, delle fasce più deboli.
Nel 1993 è stato tra i promotori, con Ermanno Gorrieri e Pierre Carniti, del movimento dei Cristiano sociali. L’anno successivo è entrato per la prima volta in Parlamento. I Cristiano sociali parteciparono a pieno titolo alla coalizione progressista e, da subito, sostennero con convinzione la scelta di Romano Prodi. Eletto nel collegio uninominale di Rivoli, Orbassano, Rivalta, Beinasco, Bruino, Volvera si è caratterizzato per il forte legame con il territorio ove ha continuato a risiedere.
Nel ’98 Lucà, con i Cristiano sociali, è stato co-fondatore dei Ds, dove ha continuato a battersi per valorizzare la pluralità delle culture della sinistra e l’integrazione delle forze riformatrici. Dopo la sconfitta elettorale del 2001, al congresso Ds di Pesaro ha sostenuto Piero Fassino ed è entrato a far parte della segreteria nazionale. Nel 2003 è stato eletto coordinatore dei Cristiano sociali e ha mantenuto il ruolo di leader fino a quando il movimento si è sciolto, nel 2017.
La guida di Lucà ha attraversato la stagione “ruiniana”. Diversi sono stati i momenti di tensioni con la Cei, a cominciare dalle questioni eticamente sensibili e dal referendum sulla fecondazione assistita, in cui i Cristiano sociali scelsero di non seguire l’invito all’astensione. Sulla scia di Gorrieri, Lucà ha caratterizzato il movimento sui temi dell’uguaglianza sostanziale, della giustizia sociale, della solidarietà pubblica e comunitaria verso i più deboli. Proprio i grandi cambiamenti in atto legavano, per lui, sempre più strettamente questione sociale e questione democratica.
La nascita del Pd è stata vissuta come un compimento, come il traguardo della traversata che i Cristiani sociali avevano iniziato da soli, mentre le rappresentanze cattoliche nel 1994 facevano in prevalenza altre scelte.
Mimmo Lucà è stato deputato fino al 2013 per ben 5 legislature. Vicecapogruppo dei Deputati Ds, Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, Presidente della commissione Affari sociali.
Nonostante gli impegni di direzione politica, ha svolto una intensa attività parlamentare e legislativa soprattutto in tema di servizi sociali, di volontariato, di assistenza, di sostegno alla non autosufficienza e a favore delle famiglie.
Chiusa l’esperienza parlamentare, Lucà ha continuato a operare sul campo. E’ stato tra i promotori dell’Alleanza per la tutela della non Autosufficienza e tuttora ricopriva la carica di presidente del Consorzio socio assistenziale CIDIS di Orbassano.
Le ultime iniziative pubbliche dei Cristiano sociali sono state rivolte al magistero di Papa Francesco e all’impatto della sua radicalità evangelica sull’azione di quanti si richiamo al cattolicesimo democratico e al cristianesimo sociale. Se il movimento dei Cristiani sociali ha concluso la sua esperienza, ha scritto Mimmo Lucà nel volume “Da credenti nella sinistra”, “l’avventura dei cristiano sociali, senza la maiuscola, non si arresterà” perché essi “sono il filo rosso di un percorso in cui non cesseranno di riconoscersi le speranze e le esperienze, ricche di senso e di passione, di tante espressioni dell’impegno sociale, sindacale e politico del futuro, motivate dall’inquietudine di una fede vissuta nel costante riferimento al Vangelo dei piccoli e agli ideali di giustizia, di uguaglianza e di solidarietà”.