I nostri principi

L'associazione che stiamo cercando di costruire...:

  • Un movimento educativo di persone che crede nella partecipazione sociale e politica, che forma la coscienza critica, che organizza servizi di qualità per i cittadini; un movimento che intende riaffermare la propria vocazione formativa, ponendo la formazione al centro di ogni azione associativa.
  • Un’associazione che crede nella ‘forza del lavoro’ come luogo in cui costruire la propria identità; un’associazione che vuole accompagnare le nuove generazioni, privilegiando il lavoro in forma solidale.
  • Un movimento popolare, perché la condizione popolare è ancora e soprattutto un modo di stare nella società, lontano dai ‘poteri forti’, accanto a chi lavora con onestà ogni giorno e a chi il lavoro non lo trova o lo perde. La nostra associazione vuole svolgere un ruolo di rappresentanza e di ‘advocacy’, per dare voce a chi non l’ha: i nostri circoli e servizi si fanno ‘voce’ di chi fa più fatica nella nostra società.
  • Un’associazione plurale che si oppone al pensiero unico, soprattutto quello economico finanziario del neoliberismo imperante.
  • Un’associazione che riconosce nel ‘buon vivere’ e nella definitiva vittoria sulla povertà l’unica via di uscita possibile per l’umanità intera: la dimensione della fraternità ci impone di pensare al mondo intero come un’unità in cui il ben-essere non può più essere, come è stato per lunghi anni, privilegio di alcuni.
  • Un’associazione che vuole tenere insieme diversità: di genere, di generazione, di provenienza geografica, di credo: contro il ritorno di deliri di identità forte che esclude l’altro, proponiamo di riaffermare con pazienza e semplicità il valore della pluralità dell’umanità a partire dalla ricchezza delle diverse nostre storie, anche associative.
  • Un’associazione di laici che credono nel Vangelo e affermano il valore profondo di ogni fede che rispetti ogni uomo e ogni altro credo
  • Un movimento che ‘crede nella’ e ‘chiede la’ democrazia come forma di governo, ma soprattutto come modo di costruire relazioni di rispetto nella diversità: cerchiamo una convivenza equilibrata fra democrazia rappresentativa e esperienze di democrazia diretta e partecipativa.